REPORT SULLE CARATTERISTICHE, SUI COSTI E SULLE PERFORMANCE DEI PRODOTTI DI RAMO III

INTRODUZIONE

Proseguono le pubblicazioni con l’analisi dei prodotti di Ramo III attualmente offerti dalle Compagnie assicurative italiane allo scopo di aumentarne la trasparenza e la comparabilità nel mercato di riferimento.

I PRODOTTI DI INVESTIMENTO DI RAMO III

Copertura di Mercato

L’analisi di mercato è stata condotta su un campione di 17 prodotti di investimento di Ramo III venduti nel corso del 2023 e appartenenti a 11delle Compagnie italiane di assicurazione (su 65 totali) operanti nel ramo vita nel contesto italiano. 

Caratteristiche

Di seguito verranno illustrate le caratteristiche tecniche, finanziarie e di rischio dei prodotti in esame. Tali caratteristiche, rappresentano i driver principali per la determinazione del Target Market ai fini POG.

Il campione di prodotti di Ramo III analizzati evidenzia come il 100% sia di tipo vita intera e di conseguenza lo 0% abbia una scadenza prestabilita. Nell’analisi condotta nel 2022, per contro, il 95% dei contratti era di tipo vita intera, mentre nel 2021 questo valore rappresentava l’88%.

Figura 1 – Tipologia di Prodotto

La detenzione raccomandata media sul prodotto è pari a circa 7 anni (6,6 esattamente), ed è distribuita nei seguenti cluster:

Figura 2 – Detenzione Raccomandata

La detenzione raccomandata decresce nel corso delle ultime analisi: nel 2022 infatti il suo valore medio era di 7,2 e nel 2021 di 7,5. Inoltre, anche il cluster di età “maggiore di 8 anni” decresce sempre più passando ora al 18%, quando il suo valore nell’analisi del 2022 era del 35%. Cresce di conseguenza il cluster di età “5 – 7 anni” che arriva all’82%, rispetto al 65% dell’anno precedente.

La tipologia di premio prevalente è quella del premio unico (82%), il resto è a premio ricorrente (18%). Le percentuali risultano pressoché simili a quelle dell’anno scorso in cui il premio unico rappresentava l’85% e il premio ricorrente il 15%. Nel 2021 i prodotti a premio unico invece erano il 76%.

Figura 3 – Tipologia di Premio

Riguardo alla definizione del cluster di riferimento dichiarato dalle Compagnie, sono state analizzate l’età, l’esperienza finanziaria richiesta, la propensione al rischio e l’orizzonte temporale dell’investimento nel prodotto auspicato dal cliente.

Il 59% del campione consente la possibilità di sottoscrivere la polizza fino ad un’età maggiore di 86 anni, il 6% fino ad un’età massima di 75 anni, il restante 35% consente di sottoscrivere la copertura in n’età compresa tra i 76 e gli 85 anni. 

Figura 5 – Cluster di riferimento: Età

L’esperienza finanziaria richiesta prevede che questa debba essere adeguata all’investimento per il 24% dei prodotti analizzati, troviamo poi un’esperienza finanziaria che deve essere medio/buona per il 41% dei casi e minima per il restante 235%.

Figura 6 – Cluster di riferimento: Esperienza Finanziaria

La propensione al rischio, quale caratteristica dei prodotti analizzati, è dichiarata medio – bassa per il 53% del campione, medio – alta per il 35% e per l’ulteriore 12% rimanente è dichiarata adeguata all’investimento.

Figura 7 – Cluster di riferimento: Propensione al rischio

L’orizzonte temporale dell’investimento nel prodotto, richiesto al cliente, è per la maggior parte del campione, di medio-lungo termine (647%), per il 29% di lungo termine e per il 24% di medio termine. Non è presente il breve periodo.

Figura 8 – Cluster di riferimento: Orizzonte Temporale

Riguardo al premio minimo richiesto in fase di sottoscrizione, questo è mediamente di circa 10.682 euro, in aumento rispetto agli 8.900 del campione di analisi del 2022. Il 35% del campione richiede un premio minimo inferiore ai 5.000 euro (stessa percentuale nel 2022, in netta diminuzione rispetto al 63% del 2021), il 53% tra i 5.000 ed i 15.000 euro (53% nel 2022, 13% nel 2021) mentre il 12% superiore a 15.000 euro (in linea con il 2022 che risultava del 10%, in diminuzione rispetto al 2021 dove risultava del 25%).

Figura 9 – Premio Minimo

Inoltre, il 71% del campione analizzato offre la possibilità di investire in Fondi ESG. Tale percentuale è cresciuta sensibilmente rispetto al 2022, quando solo il 55% del campione offriva questa opportunità ed anche rispetto al 2021 quando questa percentuale era del 31%.

Figura 10 – Presenza di Fondi ESG

L’indicatore sintetico di rischio (SRI), dato dalla media tra l’indicatore di rischio più basso e quello più alto del singolo prodotto, è per il 3% pari a 1 (14% nel 2022 e 7% nel 2021), per il 32% pari a 2 (43% nel 2022 e 37% nel 2021), per il 32% è pari a 3 (8% nel 2022 e 10% nel 2021), per il 26% pari a 4 (27% nel 2022 e 40% nel 2021), per lo 0% pari a 5 (8% nel 2022 e 7% nel 2021) ed il restante 6% dei prodotti pari a 6 (0% sia nel 2022 sia nel 2021). 

Figura 11 – Indicatore di Rischio Medio (SRI)

Il 94% del campione offre la possibilità di effettuare degli switch a pagamento con un costo medio di circa 21 euro caduno. Nell’analisi svolta l’anno precedente il costo medio era pari a 27 euro, mentre nel 2021 era pari a 22.

Figura 11 – Costi per Switch

L’65% del campione presenta l’eventualità di offrire switch gratuiti, mediamente due per anno. L’anno precedente l’80% delle Compagnie offriva la possibilità di avere degli switch gratuiti, ma la media di 2 switch è rimasta invariata.

Figura 13 – Presenza di Switch Gratuiti

Costi

Nella seguente sezione verranno analizzati i costi, suddivisi tra costi di ingresso (unici o ricorrenti), costi di gestione e costi di riscatto. È stata analizzata anche l’allocazione dei costi tra Compagnia assicurativa e Intermediario distributivo.

I costi di gestione medi del mercato dei prodotti di Ramo III, caratterizzati dalla presenza di più scelte d’investimento, fanno riferimento alla media totale dei costi relativi alla componente con profilo di rischio più basso e quella con profilo di rischio più alto di ogni prodotto analizzato.

Il calcolo dei caricamenti totali medi annualizzati è stato eseguito tramite ricalcoli interni e con successivo raffronto, quale metodo di controllo, con l’RIY pubblicato dalle Compagnie, il quale risulta in linea con l’output calcolato.

Figura 14 – Costi di Ingresso: Premio Unico

L’88% del campione presenta costi di ingresso sul premio unico. Tali costi sono mediamente pari allo 0,44%, in diminuzione rispetto all’anno scorso, quando erano mediamente pari all’0,56%. Nel 2021 solo il 69% del campione presentava costi di ingresso sul premio unico con un costo medio di 1,62%.

I costi di ingresso medi sul premio unico nel 2023 sono attribuiti in media per il 51% all’Intermediario e per il 49% alla Compagnia. 

Figura 15 – Costi di Ingresso su Premio unico: Allocazione tra Compagnia ed Intermedi

Nel 2022 la quota Compagnia era del 52% e la quota Intermediario pari al 48%, invece nel 2021 tali percentuali erano pari al 49% per l’Intermediario, mentre la quota Compagnia pari al 51%. 

Figura 16 – Costi di Ingresso su Premio unico: Confronto allocazione tra Compagnia ed Intermediario

Figura 17 – Costi di Ingresso: Premi Ricorrenti

Nel 2023 il 18% del campione applica costi di ingresso sui premi ricorrenti, mediamente pari al 2,4%. Nel 2022 il 15% del campione applica costi di ingresso sui premi ricorrenti, mediamente pari al 2,3%. Nel 2021, il 19% del campione applicava costi di ingresso sui premi ricorrenti, mediamente pari al 2,4%.

La totalità del campione applica costi di gestione; il costo medio annuo è del 2,18%, in diminuzione rispetto al 2,4% del 2022, quando il costo medio annuo era pari al 2%.

I costi di gestione medi risultano attribuiti mediamente per il 49% all’Intermediario ed il 51% alla Compagnia. 

Figura 18 – Costi di Gestione: Allocazione tra Compagnia ed Intermediario

La quota Compagnia negli ultimi due anni è progressivamente calata. Nel 2022 rappresentava il 53% a fronte del 47% di quota Intermediario. Nel 2021 il 46% veniva attribuito all’Intermediario ed il 54% alla Compagnia.

I costi di riscatto risultano presenti nell’65% dei casi. Tale percentuale è diminuita rispetto al 2022, quando i costi di riscatto erano presenti nel 85% dei casi nel campione analizzato. Nel 2021 invece i costi di riscatto erano presenti nel 94% dei casi.

Figura 19 – Costi per Riscatto

I costi di riscatto in caso di estinzione anticipata sono mediamente pari allo 0,63%, contro l’1,28% del 2022 e contro l’1,35% del 2021, su un orizzonte temporale di sei anni. I costi di riscatto hanno un andamento decrescente fino all’azzeramento dopo il sesto anno dall’inizio dell’investimento. Rispetto al 2021 e al 2022 risultano diminuiti proporzionalmente.

Figura 20 – Costi per Riscatto: 2022 – 2021

I costi di riscatto sono attribuiti mediamente per il 49% all’Intermediario ed il 51% alla Compagnia. Tale percentuale è diversa dal 2021 e dal 2022, quando, i costi di riscatto erano attribuiti mediamente per il 46% all’Intermediario ed il 54% alla Compagnia.

Figura 19 – Costi per Riscatto: Allocazione tra Compagnia ed Intermediario

I caricamenti totali, dati dai costi di ingresso annualizzati, i costi di gestione e i costi di riscatto anch’essi annualizzati, vengono delineati in tre orizzonti temporali differenti: di breve, di medio e di lungo periodo.

Il periodo temporale di riferimento è determinato in linea con gli scenari di performance, ovvero:

• Breve periodo: 1 anno

• Lungo periodo: detenzione raccomandata

• Medio periodo: media dei precedenti

I caricamenti totali risultano diminuiti in tutti e tre i periodi. Nel breve periodo scendono a 3,70%, nel medio periodo a 2,50% e nel lungo periodo a 2,30%.

I costi totali annualizzati, presentano le seguenti suddivisioni tra Compagnia assicurativa e Intermediario distributivo nei seguenti periodi di riferimento.

Sia nel breve periodo che nel medio quota Compagnia per i costi di riscatto è del 51% e la quota Intermediario è del 49%, invece nel lungo periodo la quota compagnia è del 52% e la quota intermediario del 48%.

Figura 23 – Costi totali: Allocazione tra Compagnia ed Intermediario breve periodo

Figura 24  – Costi totali: Allocazione tra Compagnia ed Intermediario medio periodo 

Figura 25 – Costi totali: Allocazione tra Compagnia ed Intermediario lungo periodo

Value for Money

L’analisi del Value for Money è eseguita sulla base delle informazioni desumibili dagli scenari di performance dei prodotti contenute nei KID. Pur considerando i limiti circa le ipotesi impiegate nel calcolo del rendimento medio annuo prospettico dell’investimento, basato su rendimenti storici, questo costituisce allo stato l’unico dato pubblico disponibile a riguardo.

In tale contesto, l’analisi sul Value for Money da noi svolta, considerando la performance media annua prospettica dichiarata e i costi totali annualizzati, ha identificato il valore medio annualizzato generato dal prodotto su un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo (detenzione raccomandata). Ognuno di questi è suddiviso tra rischio alto e rischio basso in uno scenario di stress, sfavorevole, moderato e favorevole.

Il valore totale generato dal prodotto, rappresentato su base 100, è ripartito così tra assicurato, Compagnia assicurativa e Intermediario distributivo.

Del totale dei 24 scenari analizzati, di seguito presentiamo, per il rischio basso lo scenario moderato di lungo periodo e per il rischio alto, gli scenari moderati di medio e lungo periodo.

Un prodotto con rischio basso, in uno scenario moderato, presenta performance positive solo nel lungo periodo nel 2023, come nel 2022. Nel medio periodo le performance sono ancora negative, e sono peggiorate rispetto al 2022, a causa dell’elevata attuale volatilità dei mercati. 

La Quota Assicurato è cresciuta di 39 punti percentuali dal 2022 al 2023, passando dal 7% al 34%. È diminuita la Quota Compagnia di circa 21 punti percentuali dal 2022 al 2023, passando dal 49% al 34%, mentre è diminuita di 12 punti percentuali la Quota Intermediario passando dal 44% al 32%.

Figura 26 – Rischio Basso: Scenario Moderato di Lungo Periodo – 2023

Figura 27 – Rischio Basso: Scenario Moderato di Lungo Periodo (Confronto 2021, 2022, 2023)

Nel 2023, un prodotto con rischio alto, sempre in uno scenario moderato, presenta scenari di performance positivi anche in un orizzonte temporale di medio periodo, come nel 2021, con l’unica differenza che nel 2023 la Quota Assicurato è aumentata, passando dal 61% al 63%. Nel 2023 è diminuita anche la Quota Compagnia, che è passata dal 21% al 19% nel 2022. La Quota Intermediario invece è rimasta invariata.

Figura 28 – Rischio Alto – Scenario Moderato di Medio Periodo – 2023

Figura 29 – Rischio Alto: Scenario Moderato di Medio Periodo (Confronto 2021, 2022, 2023)

Per quel che riguarda il lungo periodo, invece, un prodotto con rischio alto, sempre in uno scenario moderato, presenta scenari di performance positivi, come nel 2022, con l’unica differenza che nel 2022 la Quota Assicurato è leggermente aumentata, passando dal 66% al 70%. È diminuita di 1 punto percentuale la quota Intermediario e di 3 punti percentuali la quota Compagnia rispetto al 2022.

Figura 30 – Rischio Alto – Scenario Moderato di Lungo Periodo – 2023

Figura 29 – Rischio Alto: Scenario moderato di Lungo Periodo (Confronto 2021, 2022, 2023)

Alessio Buonfrate (Associate Carlino, Costanzo & Associati)

Andrea Noè (Senior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)

Dott.ssa Marta Santoro (Junior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)Dott. Federico Borio (Junior Consultant Carlino, Costanzo & Associati)