Composizione negoziata della crisi (CNC)

Il 13 ottobre 2021 il Senato della Repubblica ha approvato, con modificazioni, il D.L. 24 agosto 2021 n. 118, recante misure urgenti in materia di crisi e di risanamento aziendale. La Camera dei deputati, infine, lo ha convertito in legge il 21 ottobre 2021 (n. 147).

La legge contiene una serie di disposizioni tese a contribuire o a meglio affrontare nel prossimo futuro situazioni di difficoltà o crisi aziendali; tra queste, spicca il nuovo strumento della “composizione negoziata per le soluzioni della crisi d’impresa”.

Le ragioni che hanno condotto all’adozione di questo nuovo istituto sono desumibili dalla Relazione al decreto legge in cui viene sottolineato come esso interviene nella attuale situazione di generalizzata crisi economica causata dalla pandemia da SARSCoV-2 per fornire alle imprese in difficoltà nuovi strumenti per prevenire l’insorgenza di situazione di crisi o per affrontare e risolvere tutte quelle situazioni di squilibrio economico-patrimoniale che, pur rivelando l’esistenza di una crisi o di uno stato di insolvenza, appaiono reversibili…

Molte delle imprese che non saranno in grado di garantire la propria continuità aziendale…. non hanno, ad oggi, idonei mezzi o strumenti per analizzare e comprendere la situazione in cui si trovano né per evitare che la crisi degeneri in dissesto irreversibile. Tale constatazione è particolarmente evidente per le micro, piccole e medie imprese, che rappresentano il substrato del sistema produttivo nazionale e che possono essere efficacemente sostenute se le si accompagna in un processo di presa di coscienza della situazione aziendale esistente e delle soluzioni praticabili per prevenire la crisi o per raggiungere il risanamento aziendale in caso di crisi, o di insolvenza, già esistente.

Pertanto, continua la Relazione, è necessario intervenire, in via d’urgenza, fornendo, nel contempo, agli imprenditori in difficoltà ulteriori strumenti, efficaci e meno onerosi, per il risanamento delle attività che rischiano di uscire dal mercato. Proprio perché il mero rinvio del Codice della crisi di impresa non risolutivo, ad esso si affiancano due tipologie di interventi: l’introduzione di un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà, di tipo negoziale e stragiudiziale, e la modifica del regio decreto n. 267 del 1942 con l’anticipazione di alcune disposizioni dello stesso Codice ritenute utili ad affrontare la crisi economica in atto. Il nuovo strumento   denominato “composizione negoziata della crisi”. Si tratta di un percorso più strutturato rispetto a quello previsto dal Codice della crisi d’impresa, adeguato alle mutate esigenze di cui si è detto e meno oneroso, con il quale si intende agevolare il risanamento di quelle imprese che, pur trovandosi in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario tali da rendere probabile la crisi o l’insolvenza, hanno le potenzialità necessarie per restare sul mercato, anche mediante la cessione dell’azienda o di un ramo d’azienda. Non vi sono requisiti dimensionali di accesso alla composizione negoziata, che   concepita con strumento utilizzabile da tutte le realtà imprenditoriali iscritte nel registro delle imprese, comprese le società agricole.

La scelta compiuta quella di affiancare all’imprenditore un esperto nel campo della ristrutturazione, terzo e indipendente e munito di specifiche competenze, al quale affidato il compito di agevolare le trattative necessarie per il risanamento dell’impresa…

Il percorso della composizione   esclusivamente di tipo volontario ed è dunque attivabile solo dalle imprese che decidono di farvi ricorso………. Il Decreto, quindi, ha introdotto un istituto di nuovo conio, con tratti davvero originali (completato tempestivamente ed esaustivamente da un Decreto Dirigenziale del Ministero della Giustizia estremamente chiaro), frutto dell’eccellente lavoro svolto dalla Commissione di Riforma