GREENSTREAM

Il gasdotto GreenStream è il più lungo gasdotto sottomarino mai realizzato nel Mediterraneo. E’ lungo circa 520 Km e attraversa il mare in punti dove la profondità dell’acqua raggiunge 1.127 metri. Nell’ambito del più ampio progetto ‘Western Libyan Gas Project’, GreenStream collega con il terminale di ricevimento a Gela, in Sicilia (punto di ingresso nella rete nazionale di gasdotti), la stazione di Compressione di Mellitah, sulla costa libica, dove arriva il gas libico proveniente da due giacimenti. Il primo, Bahr Essalam, offshore a 110 chilometri dalla costa libica; il secondo, Wafa, situato nel deserto libico vicino al confine con l’Algeria. 

Eni è l’operatore per lo sviluppo congiunto dei due giacimenti con una quota del 50%; l’altro partner è la National Oil Corporation (Noc), la societa’ petrolifera di stato libica. La capacità del GreenStream ammonta a circa 8 miliardi di metri cubi/anno incrementabile fino a 11 miliardi.

I lavori per la costruzione del gasdotto sono iniziati ad agosto 2003; le operazioni di posa sono durate circa sei mesi e si sono concluse a febbraio 2004. La realizzazione è stata affidata a Saipem, del gruppo Eni, che ha utilizzato le navi Castoro Sei (che per circa 50 chilometri ha effettuato operazioni di varo ad una profondità quasi doppia, 880-1.127 metri, rispetto a quella finora raggiunta con i metodi tradizionali di posa) e Crawle. 

L’avvio del GreenStream è avvenuto il 7 ottobre del 2004, con l’obiettivo di importare in Italia a regime otto miliardi di metri cubi di gas pari, in quella data, al 10% del fabbisogno del nostro Paese. La cerimonia di inaugurazione a Mellitah è avvenuta alla presenza del leader politici ai vertici dei due paesi nel 2004, Muammar Gheddafi e Silvio Berlusconi, e dell’allora A.d. dell’Eni Vittorio Mincato. 

In sintesi, il gas estratto dai giacimenti di Wafa nel deserto e Bahr Essalam in mare aperto viene inviato a Mellitah, poi attraverso il GreenStream arriva in Italia: il progetto è stato varato nel ’99 per un investimento di circa 7 miliardi di euro, di cui 3,7 in quota Eni. Per il solo gasdotto l’investimento era stato di 0,8 miliardi di euro, di cui 0,6 di competenza del gruppo italiano. L’importazione di gas, bloccata sabato per gli scontri tra milizie libiche rivali nella zona dell’impianto di Mellitah, era già stata fermata per otto mesi durante la guerra libica del 2011.