PROPENSIONE AL RISCHIO

Concretamente la propensione al rischio può essere scomposta in capacità di rischio e tolleranza di rischio. Sono queste le due componenti principali di questo concetto. La propensione al rischio non è affatto una entità soggettiva ma al contrario sono presenti precisi metri tecnici che ci condurranno poi alla sua misurazione. La capacità di rischio indica la capacità dell’investitore di riuscire a sopportare una perdita temporanea o definitiva senza che tale sopportazione vada ad impattare il suo tenore di vita. Un’alta capacità di rischio è quella che possono vantare quegli investitori che, seppure costretti a subire forti perdite, non hanno ripercussioni sulle loro finanze quotidiane. Ad influenzare la capacità di rischio del singolo investitore sono i seguenti elementi: numero di persone che compongono il nucleo familiare, patrimonio familiare complessivo, quota degli investimenti sicuri, capacità di risparmio e orizzonte temporale dell’investimento. La tolleranza al rischio è invece un elemento su cui ha un forte impatto la soggettività dell’investitore. La tolleranza al rischio quantifica l’abilità del singolo di riuscire a sopportare una perdita senza andare in asia. Si ha quindi una bassa tolleranza al rischio se, dopo una perdita, si va nel pallone si perde il controllo della situazione. È ovvio che la tolleranza al rischio sia strettamente legata a quello che è il carattere dell’investitore. Ovviamente la tolleranza al rischio cala al crescere del patrimonio poiché gli investitori hanno paura di perder quanto guadagnato.